Obiettivi dell’intergruppo sono affrontare il tema del gioco d’azzardo in modo più sistematico e costruttivo, mettendo a confronto idee e proposte di riforma, costituire un gruppo di pressione all’interno del Parlamento per cambiare la normativa vigente e creare un rapporto privilegiato con le tante realtà della società civile impegnate sul tema.
Negli ultimi dieci anni il settore del gioco d’azzardo ha avuto una crescita senza paragoni, stimolata dalla proliferazione di slot machines, sale da gioco (i cosiddetti minicasinò) e gioco on-line. Questo sviluppo incontrollato, frutto di regole sempre più permissive, ha fatto emergere gravi problemi sociali e sanitari: impoverimento, patologie gioco-correlate, usura, riciclaggio di denaro sporco da parte della criminalità organizzata. Sono ormai numerose le campagne giornalistiche e le iniziative della società civile dedicate al tema, così come le risposte adottate da regioni ed Enti Locali. L’anello mancante di questa controffensiva per limitare il dilagare del gioco d'azzardo è uno specifico provvedimento nazionale che tenga in conto queste tre priorità:

  1. Intervenire nell’emergenza – rallentare il diffondersi di slot machines e sale da gioco
    1. Valorizzando ciò che è stato fatto: come le leggi regionali e i regolamenti comunali che introducono distanze minime per l’apertura di sale da gioco
    2. Portando a compimento il percorso nazionale di modifica delle leggi vigenti:
      1. Avviato con la PDL 574 di Lorenzo Basso e altri
        1. Trasformata in emendamento alla delega fiscale
      2. Condotto grazie all’Intergruppo quale strumento di azione parlamentare
      3. Approvando la PDL 101 e collegate in materia di GAP all’esame della Camera
  2. Lotta alla criminalità organizzata come parte della lotta all’azzardo, perché:
    1. Il proibizionismo sarebbe il miglior regalo dello Stato alle mafie
    2. In tutti i rapporti dell’antimafia sono segnalate importanti infiltrazioni nel settore dei giochi
    3. Azzardo vuol dire anche usura
    4. Per sconfiggere le mafie e l’usura l’unica soluzione è la tracciabilità dei pagamenti: bisogna rendere obbligatorio l’uso di strumenti di pagamento elettronico mediante carte nominative per l’accesso a qualsiasi tipo di gioco > questo si propone con la PDL 1759
  3. La risposta culturale – una strategia di lungo respiro, attraverso un approccio all’azzardo simile a quello nei confronti dei tabacchi: “un male legalizzato e regolamentato per non favorire le mafie, ma socialmente stigmatizzato e combattuto dalle istituzioni”
    1. Demolire il concetto di Stato-biscazziere
      1. Per farlo attenzione e NON introdurre tasse di scopo (ad es. destinando parte dei ricavati del gioco per la protezione dei beni culturali) o una compartecipazione degli Enti locali alle entrate del gioco: in entrambi i casi si veicolerebbe un messaggio sbagliato: “l’azzardo è un male che fa bene”. Unica forma di tassa di scopo ammissibile è quella destinata al contrasto all’azzardo e alla cura del GAP.
    2. Favorire le iniziative della società civile contro l’azzardo e promuovere i locali no slot (previsto nella delega fiscale)
    3. Introdurre una volta per tutte il divieto assoluto di pubblicità per l’azzardo